Le regole per il dono perfetto
Ogni regalo, pianiticato o spontaneo che sia, è ricco di un signiticato simbolico, di memorie o promesse, sa trasmettere emozioni e sentimenti e ha un unico scopo: offrire gioia al destinatario. O almeno così dovrebbe essere. Perché in realta le cose - viziate da un'etichetta non scritta ma implacabile che stabilisce occasioni, valore, modalità, persino tipologia - vanno un po' diversamente.
In America, patria dell'arte del giftgiving,commentatori e blogger di grido si producono oggi in pezzi esilaranti non tanto sull'arte del donare quanto piuttosto sull'arte di sopravvivere al dovere del dono e ai sensi di inferiorita e inadeguatezza o peggio al biasimo sociale che potrebbero derivare da un regalo non all'altezza della situazione.
Al Centro del dibattito, in un momento di crisi e diffusa insicurezza economica, sono i regali comprati solo "per dovere", dalle party bags delle feste per bambini, per lo più piene di inutili cianfrusaglie, ai regali di Natale rimediati all'ultimo momento dopo un'affannosa ricerca su Amazon; per non parlare dei regali pensati per amici di una certa età, "che ormai hanno tutto", e che, alla ricerca dell'originalità a tutti i costi, sconfinano in una sconsiderata futilità.
In realta, adesso come nei decenni passati, il regalo perfetto è il frutto delle pochissime regole di cui si diceva all'inizio. Un regalo riuscito é sempre il frutto di una sincera attenzione verso il destinatario, non di gratificazione personale; é un segno spontaneo di affetto, che non si aspetta nulla in cambio; ha un significato simbolico e parla di momenti ed emozioni condivisi.
Ecco che le prossime feste di fine anno potrebbero essere una grande occasione per il gioiello, prezioso e durevole per sua natura, frutto di Iavorazioni antiche, creatività, passione: un piccolo capolavoro da portare sempre con se, che sa commuovere e stupire. Lo sa bene Jude Law il quale regaló all'allora fidanzata Sienna Miller, cantante oltre che attrice, un pianoforte che al suo interno celava uno splendido anello di diamanti e zaffiri. E lo sapeva molto bene la Audrey Hepburn di colazione da Tiffany quando curiosava con un pizzico di cinismo «Un uomo si giudica dagli orecchini che ti regala».